Psicoterapeuta
Spesso si rivolgono a me persone che non hanno un vero e proprio disturbo alimentare ma hanno delle problematiche relative a cibo, peso e corpo che non possono essere gestite soltanto a livello nutrizionale.
Molto frequente, in chi ha un eccesso ponderale, è la fame emotiva, detta anche fame nervosa, una condizione non patologica, che non soddisfa i criteri diagnostici per il Disturbo da Alimentazione Incontrollata (BED) né di altri tipi di Disturbo del Comportamento Alimentare. Consiste in una fame improvvisa, che ha bisogno di immediato soddisfacimento e che richiede cibi specifici (dolci, carboidrati, snack, cibi salati). Chi soffre di fame emotiva non si preoccupa del sapore o di “gustarsi” il cibo e non si ferma di fronte alla sazietà. Diversamente dalla fame “vera” o fisiologica, parte dalla mente e ritorna nella mente: non dipende dalle sensazioni fisiche di fame e sazietà ma da un desiderio mentale e porta con sé un bagaglio emotivo di senso di colpa o vergogna.
Ecco che il supporto psicologico diventa di fondamentale importanza per imparare a distinguere la fame fisica da quella emotiva, per riconoscere quali bisogni reali si nascondono dietro a queste sensazioni e per trovare il modo di soddisfarli, senza dipendere dall’altro o dal cibo.
Le problematiche relative a cibo, peso e corpo sono complesse e la maggior parte delle linee guida raccomandano l’approccio integrato e multidisciplinare nel trattamento di questo tipo di difficoltà. Proprio per questo da qualche anno collaboro con la Dott.ssa Katia Dal Bianco, psicologa psicoterapeuta esperta nel trattamento dei Disturbi del Comportamento Alimentare.